Sono una notevole pigrona e se esistesse il teletrasporto, il teletrucco, il teletutto, sarei la (ex)fanciulla più felice del mondo, ma se c’è una cosa che amo, quella è ballare.
Lo sanno tutti, soprattutto i miei piedi.
Mi piace da impazzire, come da impazzire mi piace la musica, tutta (tranne la latino-americana: alla terza bachata mi viene il ballo di San Vito, lo avevo confessato già tanto tempo fa).
Quando “taca la müsica” (cit) mi assale una voglia di muovere anche le unghie dei mignoli dei piedi.

Amo ballare, ma diversamente da quanto succede spesso a chi balla, da bambina non ho mai sognato di volteggiare sulle punte. La danza classica non mi ha mai detto nulla di che.
E ho frequentato un corso di danza solo quando bambina non lo ero già più.
Per altro danza moderna. Per altro, con la mia consueta incostanza.
E infatti poi per anni basta.