Il 3 novembre è Santa Silvia, come mi hanno ricordato stamattina gli auguri via whatsapp della mamma e di qualche amica omonima.
Io, come tutti gli anni, me ne ero completamente dimenticata.
Dicevo, il 3 novembre è Santa Silvia. Non ho mai capito se martire, madre o vergine. In ogni caso, non rientro in nessuna delle tre categorie.
Mi chiamo Silvia – anzi, Silvia Iolanda (il secondo nome, che porto legalmente su tutti i documenti, è un omaggio alla nonna paterna) – e oggi questo nome me lo sento cucito addosso e ne vado fiera.
Non potrei, né vorrei, chiamarmi altrimenti.
Ne amo il suono e ne apprezzo anche le storpiature, tipo “Silvietta” (che mi fa sentire tanto coccolata) e “Salvietta”, come mi chiamava da piccolo uno “zio” acquisito. “Silvy” mi piace un po’ meno, ma non lo disdegno.
Silvia. Un nome diffuso, ma non inflazionato, non alla moda.
Un nome che mi piace e anche molto; non è stato sempre così.